La vaccinazione contro il Coronavirus rivolta alle persone con più di 80 anni che sono assistite al loro domicilio, è un problema che ha trovato soluzione in molte regioni italiane con una procedura che potrebbe essere applicata con successo anche in Trentino. La vaccinazione viene offerta anche ai coniugi, in qualità di caregivers, cioè di coloro che prestano assistenza. Gli interessati alla vaccinazione sono contattati dal proprio medico di famiglia che valuta l'opportunità della somministrazione, in base alle condizioni di salute. In questa fase, quindi, gli anziani ultra ottantenni in assistenza domiciliare non devono telefonare per prenotarsi, ma attendere la chiamata. La programmazione deve essere graduale con progressiva intensità numerica in modo che in breve tempo, tali soggetti, vengano tutti vaccinati. L'attività vaccinale garantita al domicilio è assicurata da équipe infermieristiche mobili della Apss, insieme ai medici delle Unità Straordinarie di Continuità Assistenziale (USCA) e ai medici di famiglia.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della provincia di Trento per sapere:
Cons. Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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